La via Francigena e le chiese di pellegrinaggio


La via romana che in passato univa le province europee a Roma prende ora il nome di via Francigena: unisce Roma a Santiago de Compostela attraversando la Francia in un percorso di pellegrinaggio religioso.

Si crea così in Europa una rete di strade percorse giornalmente da una massa di pellegrini, che passando per numerose tappe di pellegrinaggio, giungono infine a Santiago, il punto più occidentale delle terre fino ad allora conosciute.

Si crea così una specie di prototipo della chiesa di pellegrinaggio. Al di là delle dimensioni hanno tutte una pianta a croce latina. Una grande novità che prende presto piede è la presenza di aperture anche ai vertici del transetto, in modo che le masse dei fedeli potessero entrare ed uscire con maggior facilità.

Rispetto a Cluny quindi troveremo sempre le navate che proseguono sempre nel transetto ed una grande autonomia di quest’ultimo, i cui vertici diventano delle vere e proprie facciate.
Nelle chiese di pellegrinaggio abbiamo sempre la soluzione della parate divisoria su due livelli: le finestre vengono abolite, e di conseguenza anche l’illuminazione diretta.

Abbazia di Cluny

1068
L’enorme edificio dell’abbazia di Cluny nella metà dell’800 fu venduto ad un privato, completamente smontato e riutilizzato come materiale da costruzione; ci resta così soltanto il disegno planimetrico.
Quella che noi prendiamo in considerazione è la terza ricostruzione della chiesa. Essa faceva parte della strada di pellegrinaggio e si impose subito come uno dei modelli ispiratori più forti in Europa.

Il corpo di fabbrica è diviso in 5 navate, è preceduto da una sorta di atrio diviso in tre navate ed è fiancheggiato da due massicce torri con terminazione tronca (quasi fortificate per difendersi dai pericoli della foresta).
In totale l’edificio aveva sette torri, così da assumere l’aspetto di un castello; questo non è casuale ma voluto, perché l’edificio, trovandosi immerso nella foresta, poteva essere preda di attacchi ed incursioni.

Compare un nuovo elemento, le cappelle radiali che fiancheggiano il deambulatorio; questa innovazione risponde ad una precisa esigenza: moltiplicare le zone dove si officiano i riti senza interferire con il deambulatorio. Con la creazione di questi nuovi spazi si possono svolgere contemporaneamente più funzioni diverse.
Il trattamento decorativo delle pareti esterne gioca su pochi elementi: lesene, archi ciechi, finestrelle.

L’edificio ha un doppio transetto, il secondo molto meno sporgente del primo. Un altro elemento importante è l’eliminazione del matroneo a favore del triforio.

Saint Trinitè a Caen - Abbaye aux Dames - Romanico in Normandia

1062 (chiesa femminile)

È la chiesa gemella di Saint Etienne, più piccola e con alcune varianti. È stata costruita da Matilde d’Acquitania, la moglie di Guglielmo il Conquistatore.

Facciata: la sequenza del portale diventa una loggia. I massicci contrafforti che scandiscono la facciata di Saint Etienne qui diventano elementi decorativi.
Tutto il basamento presenta un tentativo di alleggerimento, mentre le torri mantengono una certa consistenza.
In questo edificio compaiono alcuni dei codici decorativi normanni, come le dentellature, che da questo momento accompagnano con continuità l’architettura tipica di questa regione.
Il tentativo di alleggerimento è evidente anche all’interno: i pilastri sono più bassi e molto più sobri, adornati con semicolonne con capitelli.
Il matroneo è sostituito da una semplice galleria estranea alle funzioni religiose, con la funzione di irrobustire e ispezionare le murature (segni di sperimentazione)

Saint Etienne a Caen - Abbaye aux Hommes - Romanico in Normandia


1068-1081 (chiesa degli uomini)

Pianta: un solo tipo di piedritti (pilastri con semicolonne addossate), tre navate con terminazione absidale e transetto poco sporgente.

Coperture: lignee per la navata centrale, a crociera per quelle laterali. Successivamente anche la navata centrale è stata coperta con volte a crociera. All’innesto del transetto è presente una torre lanterna.

Facciata: è detta “armonica” ed è tipica Normanna, con le due alte torri laterali, che occupando lo spazio delle navate secondarie, rendono leggibile dall’esterno la partizione interna.

E’ presente il sistema tipico pilastro-matroneo-finestre.

La decorazione è di tipo scultoreo.

L'abbazia di Jumieges - Romanico in Normandia

1037-1066
Di questa chiesa rimane ben poco: le coperture sono crollate insieme ad alcuni muri.

La facciata è tipicamente francese: molto alta e con duetorri laterali che occupano lo stesso spazio delle navate laterali: lo spazio interno è leggibile dalla forma della facciata.
Le aperture sono ben poche tanto che la chiesa assume l’aspetto di un edificio fortificato (questa caratteristica deriva dalla forte influenza dell’architettura dei castelli). La facciata si può considerare indipendente dalle navate a cui si appoggia.
Il materiale usato è una pietra locale assai ben lavorabile; questo rende possibile scolpire la pietra in blocchi molto regolari e limitare al minimo l’uso di malta.
Planimetria: è presente il sistema obbligato, l’alternanza tra colonne e pilastri a fascio è accentuata da una nervatura che continua sulla volta definendone le campate; in questa chiesa troviamo uno dei primi deambulatori.
Presenza del tipico sistema piedritto-matroneo-finestre, con le tre aperture in asse tra loro.
All’innesto del transetto è presente una torre: questo è un espediente tipico dell’architettura romanica francese, che fa in modo che il coro riceva luce anche dalle finestre della torre.
Decorazioni: i capitelli sono molto semplici, le pareti erano dipinte in modo da avere una decorazione pittorica. Tutti gli archi hanno una doppia ghiera.

Il desiderio di rendere leggibile il sistema costruttivo emerge da tutto l’insieme e dai numerosi particolari, un sistema costruttivo che dopo molti esperimenti e momenti di passaggio è diventato ormai finalmente chiaro e sicuro.

Architettura Romanica - Centri di sviluppo e caratteristiche principali

Tra il 90 ed il 1020 nell’area meridionale europea (Loire, Borgogna, Spagna settentrionale ed Italia settentrionale) il legno viene sostituito con la pietra, specialmente nelle coperture. Il prototipo dell’edificio completamente in muratura è il duomo di Spira del 1080 (vedi foto a lato).
La prima conseguenza di questa soluzione costruttiva è lo stretto rapporto che si crea tra pianta ed elevazione, a causa della presenza esclusiva delle coperture a botte e crociera e dell’arco a tutto sesto.
Tuttavia possiamo individuare 3 tipi:

- Navata principale più alta delle navate laterali. La navata principale è illuminata direttamente.
- Tutte le navate della stessa altezza. L’illuminazione è perimetrale.
- La navata principale è molto più alta di quelle laterali, così per dare maggior stabilità all’edificio bisogna rafforzare con un coprpo di fabbrica indipendentee le navate laterali: da questa precisa esigenza nasce il matroneo (luogo riservato alle donne).

Questo nuovo dispositivo non risolve soltanto il problema della stabilità e del dislivello, ma riorganizza la disposizione dell’ambiente ecclesiastico, introducendo un luogo che prima non esisteva.
Questa struttura indipendente costituisce una specie di cintura rigida intorno al muro della navata centrale, che permette di risolvere il problema tipico delle volte a botte, ovvero lo sfiancamento.

Un altro aspetto costruttivo diffuso in molti edifici è l’alternanza degli appoggi: la presenza di volte a crociera fa si che non tutti i punti di appoggio ricevano forze uguali. Questo fa si che in alcuni punti sia necessario un pilastro più robusto rispetto ad altri.
Altro aspetto determinato dalla presenza di questo tipo di coperture è il sistema obbligato: pianta e alzato sono in stretto rapporto tra loro tanto che data una certa pianta possiamo determinare o comunque supporre l’alzato. In presenza del sistema obbligato avremo dei modelli fissi, quindi tre piani: piedritti, matroneo, finestre.

Un altro elemento caratteristico del romanico è il deambulatorio (o coro radiale): esso è il proseguimento delle mura laterali nell’abside, in pratica un corridoio che corre tutto intorno all’abside. Anche questo è un ambiente nuovo nel sistema tipico ecclesiastico. Esso darà luogo allo sviluppo di nuove tecniche costruttive per risolvere il problema di costruire campate su spazi circolari.

L’architettura romanica è caratterizzata dalla presenza del matroneo, del sistema obbligato e del deambulatorio. I luoghi dove avvengono questi mutamenti sono il sud Europa, in particolare l’area francese della Borgogna e della Normandia. Proprio la Normandia, perché i Normanni, essendo grandi viaggiatori girando il mondo avevano avuto modo di entrare in contatto con nuove culture e nuovi sistemi costruttivi.
Per ogni regione troviamo alcuni caratteri distintivi:


Ile de France: matroneo, navata centrale più alta, coperture prima lignee, poi a botte.
Borgogna: senza matroneo, navata centrale più alta, copertura a botte.
Normandia: matroneo, navata centrale più alta, coperture prima lignee poi a crociera.
Provenza: assenza di matroneo, scarso dislivello tra le navate, coperture a botte per le navate centrali, a semi-botte per quelle laterali.
La volta a semi-botte è un elemento che risponde bene all’esigenza di contraffortamento della navata centrale coperta a botte.

Elementi costruttivi dell'architettura medievale

Gli edifici che ci pervengono dal medioevo sono sempre edifici pubblici o ecclesiastici, che venivano realizzati in pietra; le abitazioni erano costruite in legno o muratura, quindi non si sono mantenute nel tempo fino a noi.

Planimetrie longitudinali di chiese
Il più comune è il tipo longitudinale con terminazione absidata.
Planimetria basilicale: ha origine dalle basiliche romane (che non erano luoghi di culto), è caratterizzata da 3 navate che terminano con un abside ognuna.
Planimetria a croce latina: un corpo centrale a 3 o 5 navate e concluso da un abside, intersecato da un transetto.
Planimetria a croce commissa (a T): corpo longitudinale diviso in navate ed attraversato dal transetto in testa. Scompare il presbiterio e l’abside può avere forma poligonale o quadrata.

Chiese a Planimetria centrale
Planimetria a Croce Greca: quattro bracci della stessa lunghezza. È una tipologia molto rara in Europa Occidentale, si trova nelle zone influenzate dall’architettura bizantina e orientale.

Elementi in elevazione:
Colonna: è ereditata dalla cultura classica, quindi gli stili principali sono: ionico, dorico, corinzio, composito. Le colonne hanno misure fisse, e le proporzioni tra gli elementi che la compongono sono sempre in rapporto tra loro.
Il pilastro è a base quadrata ed è solitamente accresciuto con varie soluzioni, ad esempio il pilastro polistile con semicolonne o il pilastro a fascio, con semicolonne più sottili che ne annullano la forma geometrica.

Coperture:
dal X al XI secolo le coperture lignee sono sostituite da quelle in muratura; le coperture in muratura da semplici diventano sempre più complesse, per molto tempo i materiali utilizzati rimarranno sempre gli stessi: malta e pietra.

Volta a Botte: generata dalla traslazione dell’arco a tutto sesto. Questo tipo di copertura scarica il peso sia in orizzontale che in verticale, così per assorbire la spinta risultante dalle 2 componenti l’architetto è costretto ad aumentare lo spessore del muro (elemento tipico del romanico).

Volta a Crociera: intersezione di due volte a botte con archi a tutto sesto. A differenza della volta a botte questa volta concentra il proprio peso sugli angoli quindi l’elemento da irrobustire è il pilastro o la colonna sottostante.

Arco a sesto acuto o a due centri:
Questa innovazione è molto importante perché sancisce un nuovo modo di costruire liberando l’architettura dai vincoli dettati dall’arco a tutto sesto.
Con questa forma geometrica (l’ogiva) il peso è condotto per la maggior parte in verticale e la risultante della spinta è molto più vicina al baricentro: non c’è più bisogno di muri molto spessi.
Non essendo più base e altezza vincolate tra loro da uno stretto rapporto geometrico, crolla il legame tra pianta e alzato. Gli archi possono infatti avere curvature diverse ed essere indipendenti l’uno dall’altro.