Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente la Puglia è contesa tra vari stati, è soggetta a numerose scorrerie saracene; nel secolo IX è parte dell’impero d’Oriente e nell’ XI secolo diventa dominio normanno.
Sono diffusi i rapporti commerciali con l’area lombardo-emiliana tramite la via che scende lungo l’Adriatico.
Questa regione è stata l’ultima tappa da cui salpavano le navi dei crociati in viaggio verso la Terrasnta.
Basilica di San Nicola, Bari, 1087-1197
Planimetria: pianta basilicale a tre navate con transetto poco sporgente, ed un’ampia zona del presbiterio-coro.
Coperture: volte a crociera per le navate laterali, per la navata principale la copertura originale era lignea, fu poi irrobustita nel XV secolo con degli arconi trasversali.
Le torri: sono incompiute e appaiono costruite in momenti successivi e sono indipendenti, sia dalla chiesa che tra di loro.
Facciata: la struttura verticalista (Normandia) esprime il senso della massa. La tripartizione viene effettuata mediante degli alti semi-pilastri sostenuti da colonne. Finestre monofore e bifore alleggeriscono la facciata.
In alzato si sviluppa su tre livelli: pilastri con archi a tutto sesto, matroneo e finestre (piccole monofore).
La cripta è vasta, si sviluppa sotto tutto l’edificio ed è divisa in tre navate.
L’abside non è visibile perché è nascosto da una cortina muraria.
Questa chiesa presenta numerosissimi riferimenti esteri: alla Normandia, nel verticalismo, nell’uso del materiale simile a quello di Caen, forse anche nelle torri. All’area lombardo-padana, per l’uso degli archetti pensili nel coronamento, per la tripartizione, per le monofore e per il protiro (assenza di giochi di chiaro-scuro) e l’alzato. Riferimenti alla cultura classica sono costituiti dalle arcate cieche lungo la fiancata.
Sono diffusi i rapporti commerciali con l’area lombardo-emiliana tramite la via che scende lungo l’Adriatico.
Questa regione è stata l’ultima tappa da cui salpavano le navi dei crociati in viaggio verso la Terrasnta.
Basilica di San Nicola, Bari, 1087-1197
Planimetria: pianta basilicale a tre navate con transetto poco sporgente, ed un’ampia zona del presbiterio-coro.
Coperture: volte a crociera per le navate laterali, per la navata principale la copertura originale era lignea, fu poi irrobustita nel XV secolo con degli arconi trasversali.
Le torri: sono incompiute e appaiono costruite in momenti successivi e sono indipendenti, sia dalla chiesa che tra di loro.
Facciata: la struttura verticalista (Normandia) esprime il senso della massa. La tripartizione viene effettuata mediante degli alti semi-pilastri sostenuti da colonne. Finestre monofore e bifore alleggeriscono la facciata.
In alzato si sviluppa su tre livelli: pilastri con archi a tutto sesto, matroneo e finestre (piccole monofore).
La cripta è vasta, si sviluppa sotto tutto l’edificio ed è divisa in tre navate.
L’abside non è visibile perché è nascosto da una cortina muraria.
Questa chiesa presenta numerosissimi riferimenti esteri: alla Normandia, nel verticalismo, nell’uso del materiale simile a quello di Caen, forse anche nelle torri. All’area lombardo-padana, per l’uso degli archetti pensili nel coronamento, per la tripartizione, per le monofore e per il protiro (assenza di giochi di chiaro-scuro) e l’alzato. Riferimenti alla cultura classica sono costituiti dalle arcate cieche lungo la fiancata.
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