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la Cupola di Santa Maria del Fiore, Brunelleschi

Brunelleschi per la cupola del duomo di santa Maria del Fiore non vuole utilizzare cupole lignee, e riutilizza il modello che aveva studiato per Santa Felicita: due cupole autoportanti collegate tra loro, con un’ossatura di elementi portanti orizzontali e verticali. Per coprire la cupola utilizza mattoni disposti a spina di pesce.
Il Brunelleschi utilizza elementi del gotico maturo; egli progetta ogni aspetto della cupola, progettando gli “occhi” ovvero dei fori per sostenere le impalcature, pensando all’illuminazione dei cunicoli percorribili, risolvendo lo scolo delle acque e controllando ogni fase della costruzione.
La cupola è acuta (un quinto di sesto).






spaccato assonometrico della cupola di Brunelleschi per il duomo di Santa Maria del Fiore

sezione della cupola di Santa Maria del Fiore, Di Filippo Brunelleschi

Cappella Pazzi, Filippo Brunelleschi

Cappella pazzi
Tre pareti già costruite rappresentano il vincolo. il Brunelleschi realizza di nuovo una pianta centrale con un vano maggiore ed una cupola a tutto sesto.



pianta della Cappella Pazzi, Brunelleschi


sezione della cappella Pazzi, Brunelleschi

Sagrestia vecchia di san Lorenzo, Brunelleschi


Sagrestia di San Lorenzo
La pianta è vincolata dalla presenza del transetto della chiesa. Brunelleschi realizza una pianta centrale quadrata con un vano maggiore ed uno minore, che tripartisce la parete. Ogni spazio è coperto da cupole a tutto sesto. Inoltre c’è una grande cupola ad ombrello suddivisa in 12 spicchi (forte valenza simbolica) e sorretta da arconi finestrati.

pianta e sezione della Sagrestia di San Lorenzo, Brunelleschi


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