Arnolfo di Cambio nasce a Colle Val d’Elsa nel 1245 e muore a Firenze nel 1302. ebbe una duplice formazione culturale: si formò come scultore alla bottega dei Pisano, che si rifacevano ai modelli classici, e successivamente si dedicò all’architettura.
La prima affermazione di Arnolfo è legata alla Fontana Maggiore di Perugia (1277). Fondamentale è però per lui la cultura del gotico francese: infatti lo troviamo ala corte angioina a Napoli. Quindi ha una doppia formazione: la prima legata al classicismo, la seconda internazionale, legata al gotico fiorito.
Quando Firenze decide di promuovere il nuovo assetto urbano si costruisce il mito di una "figlia di Roma” affidando ad Arnolfo di Cambio tutti i principali cantieri, perché la città deve essere la più aggiornata a livello dei mercati internazionali.
Nella prima cerchia muraria troviamo i più grandi cantieri, intorno ai quali si centrava il piccolo centro urbano di Firenze. Ci sono mura provvisorie e l’unico collegamento tra le rive è costituito dal Ponte Vecchio.
Ricordiamo in posizione marginale il teatro, l’anfitearo, il battistero e Santa Reparata.
Il riassetto urbano proposto dalla Signoria e dall’Arte della Lana segue questi punti principali:
ampliamento della cinta muraria – la terza cerchia delle mura in pietra triplica la superficie della città, talmente ampia da contenere dei vuoti interni. La città arriva ad avere quattro ponti sull’Arno e le mura vengono innalzate nel 1286.
Uno dei primi cantieri è l’ampliamento di santa Reparata, Santa Croce, Santa Trinità e del Palazzo dei Signori, ed infine il restauro del Battistero: si interviene sugli speroni che divengono a strisce bianche e verdi invece che in arenaria, e vengono rimossi i sarcofagi.
Con l’ampliamento della città Santa Reparata viene a trovarsi in posizione baricentrica, modificando il proprio ruolo urbano.
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